L'opera di Giulio Paolini, artista genovese laureato in arti fotografiche e grafiche e interessato all'analisi del linguaggio artistico, è caratterizzata da tre figure in gesso apparentemente uguali ma ognuna con peculiarità specifiche. Il personaggio, ripreso da un'incisione del pittore francese Siméon Chardin, triplicandosi assume tre ruoli diversi: modello, pittore e osservatore messi in relazione da un gioco di sguardi che coinvolge anche si trova ad ammirare il gruppo divenendo a sua volta osservato e osservatore. Caratteristica dell'autore è infatti la volontà di interazione tra opera e spazio fisico. Nel 1999 Paolini ha ideato tre versioni dell'opera: una di queste è entrata a far parte della collezione permanente del MAXXI di Roma.
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